Paesaggi umani
di Nazim Hikmet

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Descrizione

Anno di edizione: 1992
Pagine: 256
ISBN: 9788886095006

Traduzione e introduzione di Joyce Lussu

Il grande poeta turco Nazim Hikmet, perseguitato prima da Atatürk poi dal governo filohitleriano, durante i dodici anni di carcere scrisse un monumentale e intenso affresco della sua terra, un poema di oltre settemila versi in gran parte perduto, disperso o distrutto dalla polizia turca. Ne resta, quasi del tutto integro, questo terzo libro, in cui uomini e donne prendono vita: compagni di pena, custodi, infermiere, contadini, tutte figure ritratte con intensità e vividezza di immagini e con una partecipazione che fa delle singole vicende un grandioso canto corale.

Nazim Hikmet (1902-1963)
Nato a Salonicco, a diciotto anni fugge dall’Accademia di Marina e attraversa a piedi l’Anatolia verso Kemal Ataturk e i nazionalisti. Entra in contatto con i contadini di questa regione, scopre il loro linguaggio e i loro canti e questa esperienza segna una svolta nella sua esistenza. La scoperta della rivoluzione russa è folgorante, decide di raggiungere Mosca: nel 1928 rientra clandestinamente in patria, ma viene arrestato. Da allora è in un continuo passaggio dalla semi-clandestinità alla clandestinità, al carcere, finché nel 1951 torna in Russia dove muore nel 1963.

 

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